L’attacco israeliano non riesce a superare le barriere protettive degli impianti nucleari iraniani

Le prime indicazioni suggeriscono che l’attacco israeliano non abbia superato gli strati protettivi che salvaguardano le strutture di stoccaggio nucleare dell’Iran. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha dichiarato che non ci sono segnali di aumento dei livelli di radiazione presso i principali impianti di arricchimento dell’uranio iraniani. Le autorità iraniane hanno informato l’AIEA di non aver rilevato un innalzamento della radioattività presso l’impianto di Natanz, situato a circa 300 chilometri a sud di Teheran. Funzionari israeliani hanno affermato che Israele non ha effettuato alcun attacco contro la centrale nucleare di Bushehr, sulla costa del Golfo Persico. Tuttavia, il Primo Ministro israeliano Netanyahu ha dichiarato che gli attacchi “continueranno per tutti i giorni necessari finché la minaccia non sarà eliminata.” Solo le munizioni convenzionali più potenti possono penetrare le strutture di arricchimento dell’uranio iraniane. L’impianto nucleare di Natanz è costruito a più di 40 metri di profondità ed è protetto da una cupola di cemento armato che, secondo le stime dei ricercatori, è spessa circa 8 metri. Presso l’impianto nucleare di Fordow, la sala di arricchimento è costruita all’interno di una montagna. Dopo una recente visita, il Direttore Generale dell’AIEA Grossi ha stimato che la sala di arricchimento dell’uranio si trovi a mezzo chilometro sotto terra. (Jin10)