Tesorerie aziendali in Bitcoin: una scommessa ad alto rischio o un asset strategico secondo FASB 2023-08?
- FASB 2023-08 obbliga le aziende a valutare Bitcoin a prezzi di mercato, causando per Strategy Inc. una perdita non realizzata di 5,91 miliardi di dollari e un calo dell’8% delle azioni nel primo trimestre 2025. - La normativa amplifica la volatilità tramite rivelazioni dettagliate, con il 45% delle aziende che detengono criptovalute coinvolte in cause legali sui titoli per una rappresentazione ingannevole dei rischi. - Il modello di Strategy si basa su un finanziamento aggressivo per l’acquisto di Bitcoin, generando un rendimento BTC del 25% ma esponendo l’azienda a diluizione e incertezze normative. - Sentimenti divergenti degli investitori e standard contabili globali incoerenti.
L’ASU 2023-08 del FASB ha sconvolto le strategie di tesoreria Bitcoin aziendali, costringendo le società a valutare le loro partecipazioni in crypto al valore di mercato e a riconoscere guadagni o perdite in tempo reale. Per aziende come Strategy Inc., ciò significa un cambiamento drastico dalla gestione patrimoniale stabile e a lungo termine a una montagna russa di volatilità degli utili. Solo nel Q1 2025, Strategy ha riportato una perdita non realizzata di 5,91 miliardi di dollari secondo il nuovo standard, una cifra che ha provocato un calo dell’8% del prezzo delle sue azioni [1]. Questa volatilità non è solo una questione di numeri: è un campo minato psicologico e finanziario sia per gli investitori che per il management.
Il dilemma della contabilità a valore equo
Con l’ASU 2023-08, Bitcoin non è più una “riserva strategica”, ma una passività che può affossare i risultati trimestrali da un giorno all’altro. Gli asset tradizionali come immobili o obbligazioni vengono ammortizzati nel tempo, attenuando il loro impatto sugli utili. Al contrario, le oscillazioni di prezzo di Bitcoin—guidate da tendenze macroeconomiche, cambiamenti normativi o persino hype sui social media—sono ora direttamente incise nei bilanci aziendali [2]. Per Strategy, che detiene 597.325 Bitcoin con un costo base di 42,4 miliardi di dollari e un valore di mercato di 64,4 miliardi di dollari al 30 giugno 2025, questo crea un paradosso: il suo asset più grande è anche la sua forza più destabilizzante [3].
La regola contabile richiede anche divulgazioni dettagliate, incluse riconciliazioni del costo base e guadagni/perdite cumulativi. Sebbene la trasparenza sia una virtù, amplifica il rumore. Un calo del 20% del prezzo di Bitcoin potrebbe generare una perdita non realizzata di 12 miliardi di dollari, oscurando la performance principale dell’azienda e confondendo gli investitori [4]. Questo è particolarmente problematico per aziende come Strategy, che traggono la maggior parte del loro valore dalle partecipazioni in crypto.
Rischi legali e di sentiment degli investitori
Il panorama legale è altrettanto insidioso. Sebbene una recente class action contro Strategy sia stata respinta con pregiudizio, il caso ha evidenziato i rischi di una comunicazione insufficiente sulla volatilità delle crypto [5]. Gli investitori hanno sostenuto che l’azienda non ha divulgato adeguatamente come le oscillazioni di prezzo di Bitcoin avrebbero influenzato gli utili, anche mentre sfruttava finanziamenti azionari e debitori per finanziare gli acquisti [6]. Sebbene la decisione crei un precedente per la difendibilità legale, non cancella il fatto che il 45% delle aziende con tesorerie in Bitcoin affronta cause legali per rappresentazione errata del rischio [7].
Il sentiment degli investitori è altrettanto diviso. Gli acquirenti istituzionali apprezzano la trasparenza, ma gli investitori retail e avversi al rischio sono spaventati. Si consideri Semler Scientific, il cui titolo è crollato del 45% nel 2025 nonostante il prezzo di Bitcoin fosse in aumento—prova che il mercato non premia sempre le scommesse crypto [8]. Nel frattempo, il titolo di Strategy ha mostrato resilienza, sostenuto dalla narrativa “Bitcoin-as-cash”. Ma questa resilienza potrebbe non reggere se le condizioni macroeconomiche cambiassero o se la SEC intervenisse sulle partecipazioni crypto aziendali.
Il modello Strategy è sostenibile?
La risposta dipende da tre fattori: governance, chiarezza normativa e adozione di Bitcoin a lungo termine. Il modello di Strategy si basa su una raccolta di capitali aggressiva (tramite equity e debito convertibile) per finanziare gli acquisti di Bitcoin. Sebbene ciò abbia generato un rendimento BTC del 25% da inizio anno, diluisce anche gli azionisti ed espone l’azienda a rischi di rifinanziamento [9]. Inoltre, la sicurezza della custodia rimane una variabile imprevedibile—hack di alto profilo come Mt. Gox e Bybit ci ricordano che anche le aziende più sofisticate non possono proteggersi completamente dalle minacce informatiche [10].
Sul fronte normativo, le regole del FASB sono un’arma a doppio taglio. Offrono chiarezza ma costringono anche le aziende a trattare Bitcoin come un asset speculativo piuttosto che come una riserva di valore a lungo termine. La recente revoca della SAB 121 da parte della SEC e la sua iniziativa Project Crypto suggeriscono un atteggiamento più accomodante, ma persistono incoerenze tra gli standard GAAP e IFRS [11]. Per aziende globali come Strategy, ciò crea un mosaico di requisiti di rendicontazione che potrebbe scoraggiare gli investitori internazionali.
Il verdetto: scommessa o genialità?
Il modello di Strategy è una scommessa ad alto rischio. Se Bitcoin continuerà la sua traiettoria ascendente, i 13 miliardi di dollari di guadagni in BTC dell’azienda potrebbero consolidare il suo status di pioniere crypto. Ma se il mercato dovesse correggersi—o se i venti contrari normativi dovessero intensificarsi—il suo bilancio potrebbe diventare una passività. La domanda chiave è se il valore strategico di Bitcoin (copertura dall’inflazione, liquidità e apprezzamento a lungo termine) superi la volatilità a breve termine e i rischi legali.
Per gli investitori, la lezione è chiara: diversificazione e gestione del rischio sono imprescindibili. Sebbene l’audacia di Strategy sia ammirevole, il suo successo dipende dal prezzo di Bitcoin e dalla capacità dell’azienda di navigare in un panorama normativo in rapida evoluzione. Fino ad allora, il modello Strategy rimane un investimento affascinante ma precario.
Fonte:
[8] The Cracks in the Bitcoin Treasury Model: Is MicroStrategy ... [https://www.bitget.com/news/detail/12560604937608]
Esclusione di responsabilità: il contenuto di questo articolo riflette esclusivamente l’opinione dell’autore e non rappresenta in alcun modo la piattaforma. Questo articolo non deve essere utilizzato come riferimento per prendere decisioni di investimento.
Ti potrebbe interessare anche
Hyperliquid integra USDC di Circle e CCTP V2 su HyperEVM per depositi cross-chain e accesso istituzionale

Le società DAT stanno alimentando il prossimo crollo delle criptovalute?
Standard Chartered avverte che un calo del mNAV sta aumentando il rischio per le società di tesoreria di asset digitali, segnalando una prossima ristrutturazione del settore che favorirà le aziende più grandi e ben finanziate.

Le tesorerie aziendali in bitcoin stanno mettendo a rischio il valore per gli azionisti nel lungo termine?
Next Technology Holding e KindlyMD hanno registrato un calo delle azioni dopo nuovi round di raccolta fondi e il rilascio di azioni legati alle riserve di Bitcoin. Sebbene i dirigenti sottolineino il potenziale a lungo termine, le reazioni del mercato riflettono una crescente cautela riguardo ai rischi.

DL Holdings entrerà nel mining di Bitcoin tramite un accordo di obbligazioni convertibili
DL Holdings collabora con Fortune Peak per avviare il mining di Bitcoin, finanziando nuove attrezzature tramite obbligazioni convertibili e puntando a una produzione annua di 200 BTC oltre a una riserva di 4,000 BTC entro due anni.

In tendenza
AltroPrezzi delle criptovalute
Altro








