Nella crypto, tutti parlano di decentralizzazione, ma quando si tratta di infrastruttura, la realtà racconta una storia diversa. Sperimentiamo interruzioni di rete, gli operatori dei nodi assemblano script personalizzati, e lo scaling sembra più il lancio di un razzo che la costruzione del futuro di internet che avevamo immaginato.
Questo è il divario che NodeOps mira a colmare. Secondo Naman Kabra, co-fondatore e CEO di NodeOps, il team non sta solo costruendo infrastrutture — stanno creando il livello di coordinamento che il Web3 non ha mai avuto, ma di cui ha disperatamente bisogno.
NodeOps alimenta una rete di oltre 700.000 utenti con più di 150 milioni di dollari in AUM. Con oltre 89.000 macchine e più di 24.000 provider collegati, la piattaforma ha già generato oltre 4,1 milioni di dollari di ricavi, posizionandosi costantemente tra i primi 10 progetti DePIN a livello mondiale per crescita dei ricavi.
Dal caos frammentato al calcolo senza soluzione di continuità
“La maggior parte degli stack infrastrutturali in Web3 sembrano ancora i primi tempi del cloud — manuali, frammentati, fragili,” condivide Kabra in un’intervista esclusiva con CryptoDailyUK. “NodeOps cambia tutto questo. Automatizziamo l’intero ciclo di vita del calcolo decentralizzato: scoperta, distribuzione, scaling, monitoraggio, fatturazione. La magia non è solo l’automazione, è che lo facciamo con l’AI.”
Il cambiamento più grande è l’astrazione. Invece di trattare validator, GPU e storage come compartimenti separati, NodeOps li modella tutti come Compute Units (CUs) fungibili. Governate da template YAML ed eseguite dall’AI, queste CUs possono essere mescolate, abbinate e riequilibrate in tempo reale. In parole più semplici, NodeOps prende il caos dell’infrastruttura decentralizzata e lo rende componibile. “È così che passiamo da carichi di lavoro frammentati,” dice Kabra, “a economie di calcolo fluide.”
Mentre la maggior parte dei progetti infrastrutturali rimane bloccata nella “testnet”, NodeOps è commerciale fin dal primo giorno. Nella sua primissima settimana del 2025, l’azienda ha incassato 100.000 dollari di ricavi. “In un mercato inondato da narrazioni speculative, il ricavo è la forma più forte di prova,” aggiunge Kabra. “Se la tua infrastruttura non genera ricavi, è solo un progetto amatoriale con un Discord.”
L’AI come ingrediente segreto
In NodeOps, l’AI è il sistema operativo. Il co-fondatore e CEO Naman Kabra si illumina mentre spiega quanto sia profondamente integrata nella loro infrastruttura. L’AI abbina dinamicamente i carichi di lavoro ai nodi, applica gli SLA, rileva anomalie e scala automaticamente le distribuzioni. Il loro Security Hub analizza migliaia di repository in tempo reale, mentre sistemi come NodeWatcher e NodeScore analizzano la telemetria di oltre 60.000 nodi per ottimizzare le prestazioni in tempo reale. Il risultato è un’infrastruttura non solo auto-riparante ma anche economicamente dimostrabile.
“Puoi comprare server,”
aggiunge Kabra.
“Non puoi comprare l’orchestrazione che ragiona.”
In uno spazio affollato di hardware, questo tipo di intelligenza è più di una caratteristica, è il vero vantaggio competitivo.
Tokenomics sostenibile per il successo a lungo termine
Nessun progetto DePIN è completo senza un token. Tuttavia, Kabra sottolinea che $NODE non è “solo un altro governance token.”
Gli utenti lo bruciano per accedere ai crediti di calcolo. I provider lo mettono in staking per guadagnare e lo vincolano per impegnarsi. Le emissioni non sono arbitrarie; avvengono solo quando viene generato vero ricavo. Ogni macchina sulla rete richiede un bond base di 2.000 $NODE più 200 per Compute Unit. Abbinando questo con AVS, restaking e slashing, si ottengono incentivi con skin-in-the-game che mantengono i provider onesti.
E a differenza della maggior parte dei progetti in cui l’offerta di token cresce indipendentemente dalla domanda, NodeOps utilizza un modello dinamico di mint-and-burn legato direttamente ai ricavi giornalieri on-chain. “Se i ricavi aumentano, i token vengono creati. Se i ricavi rallentano, prevale il burn. È così che si elimina l’inflazione prima che inizi,” spiega Kabra.
NodeOps ha appena compiuto un grande passo, bruciando oltre 2,2 milioni di dollari in token $NODE, più di 20 milioni di token, pari a circa il 3% dell’offerta totale. Questo burn irreversibile e onchain riduce l’offerta circolante del 18%, segnando il lancio del loro modello Dynamic Mint & Burn. Collegando direttamente i burn dei token ai ricavi della rete, NodeOps mira a creare un ecosistema più sostenibile e trasparente, offrendo ai detentori di $NODE un reale valore a lungo termine supportato dal codice, non solo da promesse.