La maggior parte delle istituzioni senza un progetto stablecoin prevede l’adozione entro 12 mesi
La maggior parte delle istituzioni finanziarie e delle aziende che attualmente non utilizzano stablecoin prevede di adottarle nei prossimi sei-dodici mesi, secondo un sondaggio di EY-Parthenon pubblicato il 15 settembre.
Il sondaggio, condotto su 350 decisori, ha rivelato che il 54% degli utenti non ancora attivi con stablecoin prevede di iniziare l’implementazione entro il 2026. Questo rappresenta un potenziale aumento nell’adozione rispetto all’attuale tasso di utilizzo del 13% tra istituzioni finanziarie e aziende a livello globale.
Le organizzazioni hanno citato la riduzione dei costi di transazione e pagamenti transfrontalieri più rapidi come principali motivazioni per l’adozione delle stablecoin.
Tra gli utenti attuali, il 41% ha riportato risparmi sui costi superiori al 10% rispetto ai metodi di pagamento tradizionali. I pagamenti ai fornitori transfrontalieri rappresentano il caso d’uso più comune, costituendo il 62% delle implementazioni.
I dati del sondaggio hanno mostrato una chiara preferenza per stablecoin consolidate, con USDC che detiene il 77% dell’utilizzo tra gli attuali adottanti, seguito da USDT al 59%. EURC denominato in euro ha guadagnato trazione a livello globale ed è utilizzato dal 45% delle organizzazioni intervistate.
Chiarezza normativa accelera i piani
L’approvazione del GENIUS Act il 18 luglio sembra aver accelerato l’interesse istituzionale nel settore delle stablecoin.
Prima della legislazione, il 73% delle organizzazioni identificava l’incertezza normativa come il principale ostacolo all’adozione. Il sondaggio è stato condotto a giugno 2025, poco dopo l’approvazione al Senato ma prima dell’approvazione finale.
Le istituzioni finanziarie prevedevano che le stablecoin avrebbero rappresentato dal 5% al 10% del valore dei pagamenti globali entro il 2030, pari a 2.1 trillions a 4.2 trillions secondo le stime di EY-Parthenon.
Le aziende hanno dimostrato una forte preferenza per partnership bancarie tradizionali, con il 63% che si rivolge ai fornitori finanziari esistenti per le capacità legate alle stablecoin.
Le istituzioni finanziarie hanno risposto pianificando approcci ibridi, con il 53% che persegue una combinazione di soluzioni interne e di fornitori esterni.
Integrazione fondamentale
L’integrazione è rimasta cruciale per l’adozione, poiché il 56% delle aziende preferisce API integrate all’interno delle piattaforme di tesoreria esistenti.
Circa il 70% ha indicato una maggiore disponibilità ad adottare stablecoin se integrate nei sistemi di pianificazione delle risorse aziendali.
Il sondaggio ha rivelato che l’87% dei rispondenti aziendali ritiene che l’adozione delle stablecoin possa offrire vantaggi competitivi e l’81% prevede di condurre analisi formali sul ritorno dell’investimento per quantificare i potenziali benefici dell’implementazione.
Nonostante l’apertura istituzionale verso l’adozione delle stablecoin, il sondaggio ha evidenziato che la fiducia rimane una sfida significativa, dato il ruolo centrale dei principali attori tradizionali dietro questi progetti.
L’articolo Majority of institutions with no stablecoin project plan adoption within 12 months è apparso per la prima volta su CryptoSlate.
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