Scritto da: Liam, Deep Tide TechFlow
Un tempo, "aprire gruppi a pagamento" era visto da tutti come un modo per sfruttare i propri follower; se dovessimo scegliere la persona meno probabile a "vendere corsi e aprire gruppi", Michael Burry sarebbe sicuramente tra i primi.
Questo leggendario gestore di fondi, reso celebre dal film "The Big Short", ha sempre detestato i media, rifiutato interviste e deriso la speculazione emotiva di Wall Street. Si è consacrato grazie a una scommessa ribassista sui mutui subprime, senza puntare sulla popolarità, senza fare pubblicità e, ancor meno, senza voler monetizzare sui piccoli investitori.
Nel 2025, ha criticato Nvidia e l'intera ondata AI, definendola la nuova bolla di Internet, e ha apertamente scommesso al ribasso.
Ma ciò che nessuno si aspettava era che persino Michael Burry, noto per la sua integrità, avrebbe aperto un gruppo a pagamento.
Il 24 novembre, Michael Burry ha annunciato su X il lancio del suo canale Substack a pagamento "Cassandra Unchained", con un abbonamento annuale di 379 dollari; attualmente conta oltre 60.000 iscritti, per un incasso superiore a 22.74 milioni di dollari.
Non è un caso isolato: di recente, Donald Trump Jr, figlio maggiore di Trump, ha lanciato un club a pagamento, fondando il club esclusivo "Executive Branch", con una quota di iscrizione di ben 500.000 dollari.
Dai gruppi WeChat di trading di criptovalute e azioni, fino a Wall Street e alla Casa Bianca, il mondo è diventato un enorme gruppo a pagamento.
Anche i grandi hanno bisogno di cash flow
Perché molti KOL, investitori e persino celebrità, pur essendo già finanziariamente liberi e avendo guadagnato enormi somme, sono ancora entusiasti di aprire gruppi a pagamento, club privati e abbonamenti?
Sembra un paradosso, ma la risposta si trova nella logica di base del cash flow.
Fare trading di azioni o criptovalute non garantisce profitti, e anche l’imprenditoria spesso fallisce; ma insegnare agli altri a fare trading o a fare impresa garantisce guadagni certi.
L’investimento, in sostanza, è una spesa di capitale. Anche un investitore di alto livello come Burry affronta rendimenti incerti. Il mercato può offrire grandi ritorni, ma può anche portare a perdite totali. Nel 2022, il fondo di Burry, Scion Asset Management, ha subito gravi perdite per aver scommesso contro Tesla e altri titoli tecnologici.
Al contrario, gruppi a pagamento, abbonamenti e club offrono un cash flow positivo reale, stabile, prevedibile e con costi marginali quasi nulli.
Non è un concetto nuovo. Warren Buffett ama il settore assicurativo proprio perché le compagnie assicurative forniscono un flusso di cassa stabile, che sostiene costantemente le attività di investimento di Berkshire Hathaway. Nell’era digitale, la conoscenza a pagamento è diventata una sorta di "business assicurativo" a basso capitale.
Per i trader KOL e i grandi investitori nei mercati ad alto rischio, l’abbonamento a pagamento non è solo una fonte di reddito, ma anche uno strumento di copertura del rischio. Quando il portafoglio è molto volatile, la stabilità delle entrate da abbonamento diventa particolarmente preziosa.
In sintesi, la capitalizzazione di mercato non equivale al cash flow, anche chi è finanziariamente libero ha bisogno di sicurezza nel cash flow.
Nei mercati ad alta volatilità, le persone intelligenti trasformano la propria influenza in una macchina da soldi.
L’arte della selezione
Kevin Kelly ha proposto la famosa "teoria dei 1000 veri fan": basta avere 1000 fan fedeli per mantenersi autonomamente.
Il pagamento è il miglior filtro.
Ad esempio, Trump Jr. ha fissato la quota di iscrizione al suo club a 500.000 dollari; questa soglia esclude automaticamente la maggior parte degli utenti comuni, lasciando solo persone realmente ad alto patrimonio e disposte a seguirlo.
Gli utenti paganti e quelli gratuiti hanno livelli di coinvolgimento completamente diversi.
Studi psicologici dimostrano che, una volta pagato per qualcosa, si sviluppa un forte "effetto costo sommerso", che porta a valorizzare maggiormente ciò che si riceve. Un investitore che paga decine di dollari al mese per abbonarsi ai contenuti di Burry presterà sicuramente più attenzione alle sue opinioni rispetto a chi mette semplicemente un like su Twitter.
Ancora più importante, la soglia di pagamento crea un ambiente comunitario relativamente omogeneo.
Nel club da 500.000 dollari di Trump Jr., i membri hanno livelli di ricchezza e status sociale simili, il che facilita empatia e fiducia reciproca. Questo effetto di circolo ristretto è molto più prezioso del semplice pagamento: costruisce un nucleo di sostenitori altamente fedeli.
Quando tutti hanno pagato una somma considerevole per entrare in questo circolo, saranno naturalmente più propensi a difendere la reputazione e l’influenza del gruppo.
Anche se il "capo del gruppo" fallisse negli investimenti, finché l’abbonamento a pagamento continua, la sua influenza non si azzera.
Ad esempio, l’investitore "Shuiku Oushen", pur avendo un’elevata leva finanziaria sugli immobili, debiti elevati e problemi di cash flow, riesce ancora a mantenere il proprio bilancio grazie a gruppi a pagamento, corsi e prestiti dai follower.
Il tempo sta cambiando
Con la proliferazione di gruppi a pagamento, club privati e circoli esclusivi, per la gente comune non è una buona notizia.
Coloro che possono permettersi l’abbonamento di Burry o il club di Trump Jr. già dispongono di maggiori risorse di investimento, una maggiore tolleranza al rischio e un capitale sociale più maturo.
La stratificazione delle informazioni sugli investimenti sta accelerando.
In passato, tutti scorrevano Twitter, leggevano notizie e seguivano i trend nello stesso momento, come se partissero dalla stessa linea di partenza informativa. Ora, però, si sta formando un tipico effetto Matteo:
I ricchi non solo hanno denaro, ma possono anche ottenere migliori consigli di investimento e risorse di networking, accedendo prima alle opportunità.
E gli investitori comuni?
Possono solo "raccogliere le informazioni che traboccano dagli altri" sui canali pubblici, e prendere decisioni di investimento basate su notizie di seconda o terza mano, forse già obsolete.
Il mercato delle informazioni pubbliche si sta gradualmente trasformando in una "piscina di informazioni di seconda mano"; le vere opportunità scorrono silenziosamente solo nei circoli chiusi.
In un certo senso, stiamo assistendo alla fine dell’era delle informazioni gratuite.
Quando Twitter, Weibo e Zhihu erano agli inizi, abbiamo vissuto un breve "periodo di democratizzazione dell’informazione", in cui anche le persone comuni potevano accedere subito alle opinioni degli esperti.
Ma ora, i grandi nomi o tacciono, o riducono la produzione di contenuti, o mettono le vere opinioni nei canali privati a pagamento.
La domanda di monetizzazione da parte dei KOL è in rapido aumento, e i contenuti di qualità migrano costantemente verso "piccoli circoli chiusi".
Le piattaforme pubbliche sono diventate vetrine e strumenti di acquisizione, non più luoghi di discussione; i giudizi veramente preziosi si stanno ritirando dallo "spazio pubblico".
Qual è il risultato?
La gente comune sente sempre più rumore e slogan, ma non ottiene le informazioni chiave.
Non è un ecosistema sano.
In questa struttura, l’inevitabile conseguenza dell’opacità informativa è la proliferazione di insider trading, gruppi di interesse e collusione interna ai circoli chiusi.
Se nel passato il divario di ricchezza era determinato dai prezzi degli asset, nel prossimo futuro sarà determinato dalle "barriere informative", con il vincitore che prende tutto.
Forse, tra qualche anno, guardando indietro al 2025, ci renderemo conto che:
Quando anche Burry e Trump Jr. hanno iniziato a creare gruppi a pagamento, l’era delle informazioni gratuite è finita silenziosamente.
